Bye Bye Baby
Era il 2000, l’estate del 2000.
E’ arrivato a casa nostra che aveva pochi mesi e per noi è stato un casino: non stava fermo un attimo, girava come un uragano, indisciplinato, senza regole, scatenato e folle.
Una volta, per la felicità, è saltato fuori da una finestra: fortuna che c’era il balcone…
E comunque, ovunque volesse andare, andava.
Non gli abbiamo mai impedito di essere libero.
Nel suo modo stravagante di essere, era eccezionale: mio padre non faceva un passo senza di lui e il lato passeggero dell’auto era suo, non importa chi ci fosse in macchina.
Il finestrino era suo.
Vogliamo parlare di quando nevicava? … se vedeva i fiocchi di neve era il delirio. E consideriamo che da me la neve è all’ordine del giorno…
E gli aerei? Che passassero radenti o che fossero solo scie bianche, lontane e silenziose, lui te li faceva notare tutti. Pure alle 2 di notte.
E lo stesso faceva se vedeva le lucciole d’estate: ci teneva svegli ogni volta che ne vedeva una.
E alla fine dell’anno coi fuochi d’artificio? Ne vogliamo parlare di quanto strillava?
Avevamo tutta una procedura per tranquillizzarlo: stava chiuso nello studio di mio padre con una di noi tre che lo consolava…ho sempre pensato che avesse quelle reazioni esagerate perchè in realtà si incazzava col tempo che passava…
Un paio d’anni fa, ha iniziato anche a far finta di essere sordo.
Un attore nato. Se lo chiamavi, mica ti rispondeva.
Faceva lo stizzoso…
Ma io lo sapevo che faceva finta, perchè se mi avvicinavo in silenzio mentre dormiva, lui si girava di scatto e mi guardava con quell’aria tipo: mbè? che stai affà?
Durante le vacanze di Natale, non passava una sola notte fuori casa e dormiva con me o con mia sorella, bastava che una delle due lo facesse entrare…e se non lo facevi entrare, sapeva come esasperarti: bussava con discrezione alla porta e con aria innocente ti guardava come per dire: oh wè! allora ci sei! passavo di qua…mica ci possiamo stringere per stanotte?
Epperò poi alle 6.30 voleva uscire.
Gli stessi orari di un operaio, insomma.
Intraprendente e indipendente, ecco com’era.
I biscotti? Li piluccava con una delicatezza mai vista in nessuno.
Il Cucciolone, il gelato di quando ero piccola, come altri mille dolci, erano le cose per cui andava pazzo. Chiamalo scemo.
La sapeva lunga in fatto di coccole: il suo lato migliore era il lato B, ovviamente e ci teneva a mostrarlo.
Non ho mai capito perché.
Non amava essere fotografato, era un po’ VIP in questo…ogni volta che ci provavo girava la testa dall’altra parte.Lo faceva apposta.
Era anche uno che girava parecchio, di notte specialmente … i miei amici di Agnone, ogni tanto mi dicevano di averlo visto dall’altra parte della città, cioè a quasi 3 km da casa…andava nei posti romantici tipo La Ripa, o sotto casa delle morose … i cuori che ha infranto non si contano.
La sua felicità, quella vera dico, credo l’abbiamo vista una volta sola, quando dopo 1 mese di degenza in ospedale, mio padre è tornato a casa e lui … non aspettava che di rivedere lui.
Era schivo a modo suo, aveva i “giorni no” e i “giorni si”. Ma anche nei giorni no, era carino lo stesso.
E quando tornavamo a casa, era il primo che veniva a salutare.
Ma la prossima volta che tornerò a casa, Biscottino peloso, come lo chiamavamo noi, non verrà a vedere chi è arrivato.
Oggi Aky non c’è più.
E sì, per noi se ne è andato il 6° componente della mia famiglia.
Ci vediamo, Biscottino peloso :*
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